Adam Neumann, fondatore della societร WeWork, si รจ dimesso. In seguito allo slittamento della quotazione, non รจ riuscito a sostenere le pressioni e ha deciso cosรฌ di abbandonare la sua posizione. Neumann ha confermato che resterร presidente non esecutivo cedendo il ruolo di CEO adย Artie Minson, ex direttore finanziario, eย a Sebastian Gunningham, ex vice-presidente del cda. Scopriamo maggiori dettagli.
Indice
La nascita e lo sviluppo di WeWork
Cos’รจ WeWork? E’ una societร nata come realtร imprenditoriale fresca e dal forte fascino, che ha portato design e charme all’interno di un nuovo modo di concepire la condivisione del lavoro e degli spazi.
WeWork di fatto prende e rinnova palazzi, ristruttura edifici, li trasforma in uffici privati o coworking e li mette in affitto.
Il network di WeWork conta ben 834 sedi in 126 cittร . Stanno arrivando anche in Italia e a Milano: cinque edifici in centro.
Il primo in via Turati, a dicembre. I prezzi non sono esattamente economici, ma parliamo di uffici di grande avvenenza.
Il motivo delle dimissioni di Adam Neumann da WeWork
โNonostante il business non sia mai stato cosรฌ forte, nelle ultime settimane l’attenzione nei miei confronti รจ diventata una distrazione significativaโ.
Con queste parole, Neumann, in maniera semplice e diretta, si รจ tirato indietro per cercare di salvare la quotazione.
L’organizzazione societaria รจ stata, infatti, uno dei temi che piรน hanno scatenato il dibattito.
Cosa ha scatenato la crisi interna di WeWork
Dopo un complicato percorso che ha portato WeWork ad essere quotata in borsa, scatta la crisi interna: il dimezzamento della sua valutazione dovuto ad un fatturato in crescita che, perรฒ, non corrisponde al guadagno netto.
Il business di WeWork รจ in rosso arrivando a toccare un passivo di circa 700 milioni di dollari: le spese sono troppo alte nonostante il raddoppiamento del fatturato.
Acquistare edifici e ristrutturarli secondo lo standard della societร costa molto e gli affitti non garantiscono, nell’imminenza, la liquiditร di denaro che serve ad andare di pari passo col fatturato.
La societร spende piรน di quanto si guadagna: questa รจ la grandissima criticitร che ha messo WeWork nelle condizioni attuali.
Investimenti necessari, dโaltra parte, per raggiungere lโobiettivo di un business di livello mondiale dal cosรฌ forte appeal, soprattutto per i giovani imprenditori e professionisti rampanti.
Le operazioni di salvataggio della societร
Nel comunicato in cui ringraziano Neumann per tutto lโoperato svolto dalla nascita di WeWork, i nuovi co-ceo Minson e Gunningham affermano che valuteranno โla tempistica ottimale di un’Ipoโ.
La situazione sembra definirsi dopo le dimissioni di Neumann: WeWork avrebbe solo preso tempo per sistemare i conti, ma nessuna retrocessione rispetto agli intenti e alla mission del progetto.
La compagnia avrebbe sottoscritto un accordo per un maxi-prestito con un gruppo di banche, a condizione perรฒ che venga quotata entro la fine del 2019.
Certo, non sono soldi che dovrebbe restituire, ma se l’Ipo slittasse al 2020, WeWork dovrebbe trovare altrove 6 miliardi di dollari.
Tra i soggetti coinvolti in questo prestito, SoftBank risulta essere il maggiore. Tra la fine del 2019 e lโinizio del 2020 assisteremo certamente a interessanti sviluppi.